Il villaggio fortificato di Lettere, con possenti mura e torri di guardia, era composto di case che avevano al massimo due piani, una cisterna per raccogliere l’acqua piovana e si affacciavano su piccole strade. La costruzione del villaggio fortificato si fa risalire al X sec., quando cioè Amalfi doveva difendersi dalle incursioni nemiche provenienti dalla Valle del Sarno.
Una parte del villaggio fu, però, demolita per la costruzione di un edificio a pianta rettangolare che accolse delle scuderie. Nel XII sec. fu costruita la cattedrale sui resti di un tempio d’età romana e presentava tre navate, tre absidi e un campanile in tufo. Gli intonaci erano dipinti e le tegole di copertura presentavano motivi geometrici di colore rosso che si stagliavano su un fondo bianco. A est della cattedrale fu costruita una torre a base quadrata. Importante da segnalare è anche la presenza del castello a forma trapezoidale e con quattro torri realizzate in tufo.
La storia di Lettere è, però più antica e si pensa che il toponimo debba essere ricondotto alla presenza di Lucio Cornelio Silla che qui si accampò nell’89 a. C. mentre assediava Stabia. Ed è proprio su questi monti che gli arrivarono le “lettere” di stima e di rinnovata fiducia da parte del Senato di Roma a seguito dei successi militari conseguiti durante la guerra sociale.
Oggi è l’antica cattedrale a essere interessata da indagini archeologiche promosse dalla Soprintendenza speciale di Napoli e Pompei e guidate dalla dottoressa Giovanna Bonifacio e da Vincenzo Sabini che s’interesserà delle varie fasi del cantiere. I nuovi studi tenteranno di chiarire a chi appartenevano i resti umani sepolti nella cattedrale da più di mille anni ormai. Le prime ipotesi fanno pensare a nobili del luogo o a vittime di qualche epidemia. Si cercheranno anche eventuali corredi funerari.
Il giorno 15 settembre 2012, alle 10.30, per un’iniziativa del sindaco di Lettere Sebastiano Giordano e dell’Assessore all’Istruzione e alla Cultura Anna Amendola, si è tenuta una visita guidata alla cattedrale a cura degli archeologi Domenico Camardo e Mario Notomista.
(da Antika Notizie)