Nola
Con la sua posizione geografica particolarmente favorevole, Nola incrocia le valli che conducono verso il Sannio e l'Irpinia e per questo fin dall'antichità fu una delle principali vie di transito delle popolazioni che abitavano la Campania, diventando in breve tempo il luogo di mediazione fra il mercato costiero e quello dell'entroterra.
Fu un importante centro degli Ausoni e nel 600 a.C. fu piazzaforte etrusca. Passata ai Sanniti, nel V secolo, fu chiamata Nola (città nuova). In seguito occupata dai Romani, nel 311 a.C., fu elevata a Municipio e meritò il titolo di Città Federata, con privilegio di eleggere magistrati propri e coniare moneta. Subì l'assedio di Silla, ma gli abitanti, piuttosto che capitolare, la diedero alle fiamme. Fu quindi ricostruita e occupata da una colonia di veterani. Nel 14 d. C. vi morì Ottaviano Augusto.
Fu invasa più volte, dai Visigoti, dai Vandali, dai Longobardi, dai Saraceni e dagli Ungari.
Nel 1296, divenne feudo di Guido di Monfort e per eredità, in seguito passò agli Orsini.
Associata alle sorti del Regno di Napoli, tornò al demanio regio nel 1528.
A Nola si trova una delle più antiche ed importanti diocesi, la città ha un centro storico antico ad impianto medievale dove malgrado molteplici interventi successivi non tutti con esiti felici, è ancora possibile trovare interessanti testimonianze architettoniche a partire dal XIV secolo, con esempi d' epoca Romana, Rinascimentale, Barocca e del periodo Umbertino simbolo della vivacità artistica e dell'importanza che nell'alternarsi delle vicende storiche conobbe.
Da non perdere è il Museo Storico Archeologico situato all'interno dell'ex convento delle Canossiane. Contiene reperti rialenti all'età del bronzo, ritrovati in un insediamento seppellito dalla grande eruzione del 1900 a.C. detta delle "pomici di Avellino". In questo museo è possibile vedere il più importante documento in osco-sannita, il Cippus Abellanus, un blocco di pietra su cui è scolpito un trattato federale tra Nola e Avella.
In piazza Giordano Bruno sorge Palazzo Orsini, costruito tra il 1460 e il 1500, oggi sede del tribunale.
Non molto lontano dal centro è possibile godere di un bellissimo paesaggio collinare, dove è possibile fare interessanti passeggiate dove si trovano il Seminario Vescovile, il Convento dei frati Cappuccini e le pittoresche rovine di Castel Cicala.
Cimitile
Situata a pochi chilometri da Nola, fu un luogo di culto e di pellegrinaggio fra i più importanti della Tarda Antichità e del Medioevo e divenne uno dei casali della Contea di Nola e dal XVII secolo feudo della famiglia Albertini. Cimitile divenne famosa per il magnifico complesso di chiese paleocristiane.
il nome deriva dalla presenza di un cimitero in uso a partire dal II sec d.C.
Qui fu sepolto anche San Felice, intorno alla cui tomba si sviluppò un santuario.
Sono presenti vari edifici di culto, dedicati ai santi Felice, Stefano, Tommaso, Calionio, Giovanni, ai Martiri e alla Madonna degli Angeli. Gli edifici più antichi risalgono al IV secolo, ma il periodo di massimo splendore è quello racchiuso tra la fine del IV secolo e l'inizio del V, quando S. Paolino di Nola vi si ritirò come monaco, prima di diventare vescovo della città intorno al 409. Danneggiato da una disastrosa alluvione nella prima metà del VI secolo, si riprese ben presto e divenne un celebre santuario. La parte orientale della basilica di S. Felice fu distrutta per costruire la nuova chiesa parrocchiale e rimase alle dipendenze del Capitolo Cattedrale nolano e solo nel 1675 riacquistò l'autonomia. Agli inizi del secolo XVIII Nel XIX secolo il santuario conobbe un lungo periodo di abbandono; tra il 1933 ed il 1960, ad opera dell'architetto Gino Chierici, fu sottoposto a importanti lavori di scavo e di restauro, ripresi e continuati dopo il 1988 fino al presente. Tutto il complesso comprende i seguenti edifici:
Basilica di S. Felice con orientamento est-ovest, costituita da due absidi contrapposte e da una edicola, che racchiude la tomba di S. Felice. Nella seconda metà del IV secolo vi fu aggiunto un edificio absidato a tre navate con asse est-ovest, indicato con il nome di 'basilica orientale'. Tra il 484 e il 523 intorno alla tomba dei santi Felice e Paolino fu costruita un'edicola decorata a mosaici su sfondo oro e azzurro. Il campanile, situato tra l'abside occidentale e l'ingresso della basilica, a pianta quadrata, fu costruito tra XII e XIII secolo.
Basilica nova, costruita da S. Paolino tra il 401 ed il 403 sul lato settentrionale di quella già esistente, alla quale era collegata da un atrio e da un triplice ingresso. Era articolata in tre navate, separate da undici colonne, con quattro cappelle laterali ed un'abside trichora, il cui catino era decorato da un mosaico, purtroppo perduto, ma descritto da una lettera di Paolino a Sulpicio Severo. Dopo il crollo, seguito all'alluvione del VI secolo, fu adibita ad uso funerario, mentre, nel bassomedioevo, i resti della trichora e delle due arcate antistanti della navata centrale furono trasformate nella chiesa di S. Giovanni.
Basilica di S. Stefano, con orientamento est-ovest, a navata unica con abside, costruita nel V secolo, anteriormente all'alluvione. Preceduta da un atrio, presenta un arco trionfale sorretto da due colonne scanalate con capitelli corinzi, due arcate nelle pareti laterali, di cui una è murata, e strutture in muratura al centro della navata di incerta funzione.
Basilica di S. Tommaso, a navata unica absidata, orientata est-ovest costruita tra VI e VII secolo per uso funerario sullo strato alluvionale. Contiene ottantaquattro tombe, che conservano oggetti databili tra il VI e il VII secolo. Sulla parete meridionale sono visibili alcuni volti di santi dipinti nel XIV secolo.
Cappella dei SS. Martiri, rappresenta la trasformazione di un mausoleo funerario del III secolo. Comprende vari ambienti con pittura databili alla seconda metà del III secolo.
Cappella di S. Calionio, piccolo edificio absidato con orientamento est-ovest, situato lungo la parete occidentale della navata destra della basilica di S. Felice. Costruito prima del V secolo, fu ristrutturato dal vescovo Leone III con un altare al centro e due nicchie laterali, recanti le figure dei santi Felice e Paolino.
Cappella di S. Maria degli Angeli, edificata sul lato nord dell'abside occidentale di S. Felice; è un edificio a pianta quadrata, con volta a crociera, di età bassomedievale. Il complesso è arricchito da numerosi reperti archeologici conservati nell'attiguo museo.
Tra i personaggi illustri legati alla città di Nola troviamo Giordano Bruno, il più grande filosofo del Rinascimento.