Durante uno studio condotto sull' arigianato e l'economia della Pompei antica, sono stati ritrovati numerosi nuovi repereti nell' area archeologica d'interesse.
A pochi metri dalla fornace già esplorata nel 1838, è stao rinvenuto uno strato di lapilli risalente all'eruzione del 79 d.c. All'interno di esso si sono trovati decine di vasi in argilla cruda pronti per essere infornati nella bottega di un vasaio, ciò prova che al momento dell'eruzione l'attività in bottega era fervente.
I vasi ritrovati sono i cosi detti "pignattini" cosi come amavano definirli, nei loro giornali di scavo, gli scavatori dell'800. Si tratta di boccalini con pareti sottili decorati da incisioni che venivano usati per bere o contenere cibi.
Durante le recerche, inoltre, è stata identificata una sala da lavoro con quattro torni per la lavorazione dei vasi e rinvenuti una serie di utensili, vasi crudi caduti dalle mensole e anfore conteneti argilla.
In una seconda bottega sono state ritrovate inoltre due fornaci, della più piccola si è mantenuta, pressochè intatta, la parte inferiore della camera di combustione dove tra la cenere sono stati ritrovati frammenti di ceramiche.
Tali ritrovamenti hanno sicuramente aggiunto un ulteriore tassello allo studio e alla conoscenza della tecniche di lavorazione della ceramica usate dagli antichi.
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